Cosa stai pensando?
- Avv. Massimo Cruciat
- 29 mag 2020
- Tempo di lettura: 3 min

Covid 19 sconfitto?
Non ancora. Fino a che non ci sarà il vaccino, occorre prudenza. Di certo il contenimento c'è stato. Il calo, anche molto importante, della diffusione del virus è evidente in tutte le regioni, pur con alcune differenze. Quindi, sul piano della salute la situazione è decisamente migliorata e consente di affrontare la fase 2 con ottimismo, seppure sempre con prudenza.
Purtroppo, le cose non vanno altrettanto bene sul piano dell'economia. Anzi, il blocco imposto per tutelare la salute, ha pesato e sta pesando molto sulla vita delle persone. All’emergenza sanitaria, sta subentrando l'emergenza economica, causata da mesi di fermo produttivo, che ha interessato tutti, ma che sta penalizzando soprattutto alcuni settori. Per chi gestisce un negozio, un bar o un ristorante e per chi, in generale, ha una piccola impresa, soprattutto se ha intensi rapporti col pubblico, il rischio di dover cessare definitivamente l'attività è un tema quanto mai attuale.
Con conseguenze tragiche sull'occupazione.
Per l'Istat si possono considerare già persi 385mila occupati e i settori più colpiti sono alloggio, ristorazione, commercio e trasporti.
I dati previsionali di Confindustria sono anche peggiori. E' di oggi il titolo di prima pagina del Sole 24 Ore: “Bonomi: a rischio fino a 1 milione di posti”.
Questa fase così delicata, richiede grande attenzione e valutazioni ponderate, in funzione di scelte importanti che si possono e si devono prendere.
E tu cosa pensi di fare?
Alcuni saranno tentati di utilizzare gli aiuti organizzati dal Governo con i noti DPCM di questi mesi, tra cui:
-sospensione fino al 30/09/20 delle esecuzioni immobiliari sugli immobili adibiti ad abitazione
-sospensione dei mutui prima casa fino a 18 mesi
-moratoria per le imprese fino al 30/09/20 per quanto riguarda i rapporti con banche e leasing
-rinvii di pagamenti fiscali e contributivi
-misure di finanziamento di varia entità destinate a dare ossigeno alle imprese.
Per tanti, questi strumenti potranno certamente essere utili.
Ma non per tutti.
Proprio le misure di finanziamento, tra cui quello dei ormai famosi 25.000,00, comportano il rischio di indebitamento ulteriore, senza una seria prospettiva per alciuni di poter restituire il finanziamento e, a maggior ragione, di sistemare i debiti pregressi.
Quando il problema generato dal coronavirus non è solo finanziario, ma anche economico, quando i conti non tornano, indebitarsi ancora, non solo non serve, ma può essere addirittura dannoso.
Per i casi più complicati, la via d'uscita è, allora, la legge sul sovraindebitamento 3/2012.
Questa legge sì può rappresentare la soluzione adatta per quanti, a causa della pandemia, si trovano ora nell’impossibilità di pensare al futuro e di dover però pagare i debiti accumulati prima del lockdown o a causa di quest'ultimo.
La legge 3/2012 prevede, infatti, per i piccoli imprenditori, i lavoratori autonomi e i privati procedure apposite (di tre tipi), con l'obiettivo di soddisfare per quanto possibile i creditori e di far ottenere al debitore il beneficio dell’esdebitazione, cioè la cancellazione dei debiti che non possono essere pagati.
Se, dunque, oggi stai valutando cosa fare, il consiglio è di riflettere bene e di confrontarti con chi può darti un consiglio professionale. Parla con il tuo consulente di fiducia, commercialista o avvocato che sia, o anche con l'amico fidato, oppure rivolgiti agli Organismi di composizione della crisi (OCC), che nell'ambito della legge 3/2012, tra i vari compiti hanno anche quello di dare supporto del debitore.
Ma affronta il problema a sangue freddo e fallo adesso, sapendo che la legge 3/2012 è una grande opportunità per risolvere le situazioni di sovraindebitamento, anche quelle generate dal Covid 19.



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