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Iniziamo bene!

  • Immagine del redattore: massimo cruciat
    massimo cruciat
  • 10 gen 2022
  • Tempo di lettura: 2 min

Covid, restrizioni e fine di moratorie e aiuti vari, stanno sempre più pesando sui conti delle imprese.

Per questo è fondamentale far conoscere la legge 3/2012 sul sovraindebitamento, uno strumento che consente alle imprese non fallibili di uscire dalla situazione di sovraindebitamento in cui versano, pagando solo in parte i debiti accumulati, in base alle loro possibilità.

Azzerare i debiti e ripartire con le procedure di composizione della crisi è la seconda chance offerta dalla legge.

E vale anche per chi desidera continuare la propria attività. Sono tanti gli imprenditori che hanno un'azienda ancora in grado di produrre utili e che devono solo ristrutturare il debito accumulato durante la pandemia.

Dal 15 novembre 2021, ma in concreto da ora, gli imprenditori non fallibili potranno utilizzare anche uno strumento ulteriore per gestire le situazioni di difficoltà, anche gravi (insolvenza), in cui sono venuti a trovarsi: la composizione negoziata della crisi, introdotta dal decreto 118/2021 e destinata proprio alle imprese che intendono perseguire il risanamento dei conti e restare sul mercato.

Perchè ribadire oggi che esistono questi strumenti?

Siamo a inizio anno e i buoni propositi si fanno ora.

Ma soprattutto va tenuto presente che la vera crisi economica, soprattutto per i piccoli imprenditori, deve ancora arrivare, sta arrivando ora.

Per questo occorre essere preparati e, prima di tutto, sapere che esistono strumenti in grado di aiutarci a superare la crisi.

L'informazione e la conoscenza sono i nostri primi alleati. Le imprese lo devono tenere presente, e documentarsi, e, con loro, i consulenti che le seguono. Essere in grado di assistere le imprese in difficoltà è una bella sfida, anche professionale, da cogliere tempestivamente.

Che il 2022 sarà un anno complicato lo dicono diversi studi (Osservatorio di Studio temporary manager, agenzia di rating Modefinance, Banca d'Italia, ecc.), che hanno rilevato che almeno una PMI su tre è a rischio di default.

Per affrontare il nuovo anno, le imprese potranno sì beneficiare della ripresa economica, favorita dalla uscita dal Covid o almeno dalla sua gestione controllata,ma potrà non essere sufficiente, o non per tutti, e, allora, intervenire sul debito con la legge 3/2012 e il decreto 118/2021 potrà fare la differenza.

Si sa che l’imprenditore è restio ad ammettere di essere in difficoltà e, tanto più, a dichiararlo pubblicamente - e ciò perchè è sempre incline a vedere la luce in fondo al tunnel (altrimenti, se non fosse ottimista, che imprenditore sarebbe?!) - ma spesso, purtroppo, a credere a oltranza nelle proprie capacità non porta da nessuna parte.

I dati dicono che quelli più avveduti si fermano a pensare, fanno i conti e valutano per bene la situazione e, prima di aggravare in modo irreparabile i conti aziendali o, peggio, la possibilità stessa di restare sul mercato, chiedono aiuto.

Se il risanamento attraverso una procedura (legge 3/2012) o un percorso (che per la gioia dell'imprenditore potrebbe essere anche riservato) (decreto 118/2021) è ragionevolmente perseguibile, vale la pena utilizzare gli strumenti che consentono di raggiungerlo o almeno valutare in modo critico il loro eventuale impiego.

Per non dover poi dispiacersi di non averlo fatto.

Buon anno a tutti!

 
 
 

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