La legge 3/2012 a chi si applica?
- Avv. Massimo Cruciat
- 11 gen 2019
- Tempo di lettura: 3 min
Riprendiamo l'analisi della legge 3/2012 dopo la pausa natalizia.
Dopo aver visto in un precedente post quale è la funzione della legge 3/2012, ossia dare una seconda chance alle persone che si trovano in difficoltà, cerchiamo ora di vedere più in dettaglio i requisiti di applicazione della legge 3/2012:
-quali sono le difficoltà alle quali la legge 3/2012 dà risposta;
-chi sono le persone che possono utilizzare la legge 3/2012.
1) Difficoltà
Non basta che una persona sia indebitata.
E' necessario che il debitore sia sovraindebitato.
La legge 3/2012 stessa dà una definizione di sovraindebitamento, stabilendo che si tratta di:
a) difficoltà rilevante di pagare i debiti: es. debiti 100.000 (residuo mutuo), patrimonio 150.000 (la casa): in questo caso pur se il patrimonio è maggiore dei debiti, se tuttavia non è prontamente liquidabile genera una situazione di sovraindebitamento. Anche in mancanza di patrimonio, nella legge rientra chi ha un reddito non più sufficiente rispetto agli impegni assunti (reddito diminuito e/o impegni aumentati)
b) definitiva incapacità: debiti 100.000, patrimonio 50.000
Dunque, sovraindebitati sono coloro che non riescono a pagare i propri debiti con le loro disponibilità economiche.

Legge 3/2012 è utile a risanare la posizione del debitore perchè in essa rientrano tutti i tipi di debiti, tra cui:
-debiti verso banche e finanziarie
-debiti verso Fisco / Agenzia Entrate Riscossioni ex Equitalia
-debiti verso Inps e altri enti previdenziali
-debiti verso condominio
-debiti verso fornitori
-debiti personali tra parenti
Il sovraindebitamento / un problema non solo economico
Chi si trova invischiato nei debiti ha un problema che non è solo economico.
Spesso il problema è lavorativo, di reddito che per una ragione o l'altra è venuto a mancare o è diminuito, mettendo in serie difficoltà la persona e i suoi famigliari. Infatti, spesso il problema non è solo individuale, ma, anzi, per lo più tocca la famiglia, con effetti talvolta devastanti anche nelle relazioni tra marito e moglie, tra genitori e figli.
Il problema è, poi, anche psicologico. Chi ha difficoltà economiche ha il pudore di parlarne e di cercare all'esterno una soluzione: cerca di gestire da solo - o, meglio, in solitudine - il problema, sperando di farcela ad uscire da tunnel. Invece, il tempo passa e il problema aumenta, diventa sempre più grave. Questo purtroppo è normale e succede più spesso di quanto si possa immaginare. Avere la possibilità di raccontare il problema e fare un percorso di analisi, che porti a farlo emergere, anziché tacere e sperare in soluzioni miracolose, è il primo passo. L'aspetto psicologico è ancora più importante quando subentra la frustrazione e l'incapacità di gestire la situazione, che spesso viene vissuta senza via d'uscita. Purtroppo, ci sono casi di persone che, disperate, hanno deciso di togliersi la vita (di qui la legge è stata definita “antisuicidi”).
Il sovraindebitamento, per la dimensione estesa che ha assunto, è, infine, anche un problema sociale. Le persone abbandonate a se stesse sono una perdita per l'economia e la società e un paese civile deve poter assicurare una nuova chance a chi è finito nei guai finanziari. Questo punto è molto importante. E' di carattere culturale. Coinvolge il modo di vedere la vita. Il successo e l'insuccesso sono i due lati della stessa medaglia. Il fallimento - sia a livello personale, che imprenditoriale - è una variabile che può capitare anche indipendentemente dalla nostra volontà / capacità. E' normale - e per certi versi paradossalmente auspicabile - che una persona possa avere difficoltà: un lavoratore che perde il lavoro perchè l'impresa chiude per crisi o si trasferisce all'estero o un'azienda che perde il cliente più importante e deve chiudere sono destinati a entrare in crisi e fallire.
Ma devono avere la possibilità di superare la situazione negativa e ripartire per un nuovo percorso, anche migliore.
La legge 3/2012 a questo mira.
2) Persone
Consumatori (persone fisiche la cui esposizione non ha origine imprenditoriale)
Soggetti non fallibili:
-imprenditori commerciali che non superano 200.000/ricavi, 300.000/attivo, 500.000/debiti -imprenditori agricoli
-lavoratori autonomi
-start up innovative
-fideiussori
La grande novità della legge è aver esteso il rimedio della esdebitazione ai soggetti privati e agli imprenditori non fallibili, che fino a prima del 2012 erano costretti a subire le aggressioni dei creditori vita natural durante.
Una innovazione molto importante, che ha portato l'Italia, buona ultima, ad allinearsi agli altri paesi, in cui questo rimedio è attivo da molti anni e ha dato e sta dando ottimi risultati.
Buon Anno a tutti!



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