Lavoro perso / sovraindebitamento
- Avv. Massimo Cruciat
- 5 nov 2018
- Tempo di lettura: 3 min
Hai perso il lavoro e per questo motivo ti trovi in gravi difficoltà economiche? Senza stipendio non riesci più a pagare il mutuo della banca e forse nemmeno a mantenere la tua famiglia?
Ti chiedi: ci sono rimedi utili per me?
Certo quelli previsti dalla legge 3/2012 possono essere utili.
Va detto che non tutti conoscono la legge 3/2012 e non tutti la consigliano o ne fanno applicazione.
La disinformazione rispetto alla legge 3/2012 purtroppo è generale, anche a livello di istituzioni pubbliche: sarebbe molto utile, per esempio, per la divulgazione della legge che i Comuni attivassero uno sportello informativo o almeno un avviso sul proprio sito internet.

Se è vero che in linea generale quelli previsti dalla legge 3/2012 possono essere rimedi utili, è anche vero che è opportuno valutare caso per caso. Se hai solo il debito con la banca, la soluzione migliore potrebbe essere un accordo con la banca stessa: più veloce e meno costoso. Diffida da chi ti propone - o, meglio, “ti vende” - la legge 3/2012 ad ogni costo: questa legge è uno strumento, non un prodotto buono per tutte le situazioni!
Quando poi avvalersi della legge 3/2012 è necessario, può tuttavia non essere semplice.
A partire dalla questione dei costi. Se una persona è in difficoltà perchè ha perso il lavoro, nella normalità dei casi non ha liquidità sufficiente a sopportare ingenti spese di assistenza per l'avvio di una procedura.
Nessuno lo dice chiaramente, ma la procedura - nella sua prima fase - non richiede l'assistenza di legali, commercialisti, ecc.. Se sei residente in provincia di Treviso puoi rivolgerti direttamente all'Organismo di Composizione della Crisi di Villorba http://www.comune.villorba.tv.it/homepage/archivio/occ.aspx (il solo Organismo ufficiale in provincia di Treviso) e chiedere la nomina di un gestore: questa modalità ti consente di evitare i costi di assistenza, almeno in fase di avvio. E una volta nominato, con il gestore potrai analizzare la tua situazione e, solo se la valutazione sarà favorevole, passerai a incaricare un legale per l'assistenza nella procedura vera e propria in Tribunale (per maggiori dettagli sulla procedura puoi consultare il mio sito https://www.cruciat.com/presupposti).
Ma anche questa seconda fase in Tribunale può essere affrontata senza liquidità (o quasi)!
Infatti, il costo di assistenza professionale è facilmente gestibile all'interno della procedura stessa, prevedendo il costo come “prededuzione”: da pagarsi al termine della procedura, se e quando ci sarà la vendita del patrimonio e, dunque, senza il peso sulle tasche del debitore nella fase iniziale di avvio.
Per non parlare di altre difficoltà che solitamente si incontrano nell'affrontare la procedura di sovraindebitamento:
-ricostruire la situazione debitoria può non essere semplice e va fatto in modo completo e preciso per non lasciare fuori nessun debito;
-interpretazioni che cambiano da Tribunale a Tribunale e addirittura da Giudice a Giudice sono a loro volta un elemento di debolezza, in quanto disorientano e non favoriscono di certo l'applicazione uniforme della legge;
-la scelta dello specifico percorso tra i 3 previsti è, poi, un punto delicato e determinante sotto il profilo strategico;
-per non parlare dell'atteggiamento dei creditori che, insieme a te, sono i veri protagonisti della procedura.
Tanti fattori, dunque, di criticità, che solo se valutati in modo professioale e trasparente, senza l'illusione che il percorso sia facile e automatico, possono essere risolti in modo positivo.
Pur con tutte le difficoltà, la legge 3/2012 è certamente una grande opportunità. Ma occorre capire, anche per applicarla nel modo migliore, che non è uno strumento contro i creditori, non è un “cancella debiti”. La legge - nei suoi percorsi principali (piano del consumatore e accordo con i creditori) - è sostanzialmente un modo per arrivare ad un accordo tra debitore e creditori.
Accordo che è possibile solo se entrambe le parti sono soddisfatte. Il punto di equilibrio su cui si crea la fiducia tra le parti è la corretta valutazione dei beni e del reddito del debitore: se i creditori saranno persuasi che il piano proposto dal debitore si basa su una stima giusta delle fonti non avranno difficoltà ad accettare la sua proposta e anzi saranno i più interessati al buon fine della procedura.
Dunque, per rispondere alla tua domanda, se hai perso il lavoro sai che una soluzione per risolvere i problemi c'è: devi solo scegliere la strada migliore per raggiungerla.
In bocca al lupo!



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