Legge 3/2012 o saldo e stralcio?
- Avv. Massimo Cruciat
- 16 nov 2019
- Tempo di lettura: 3 min
La perdita della casa è un problema gravissimo che tocca tante persone.
1.500.000 italiani rischiano di perdere la casa
Così titolava poco tempo fa Panorma un articolo https://www.panorama.it/economia/soldi/mutui-aste-casa-sfratto/ che faceva il punto della situazione sui mutui non pagati dagli italiani e sulla conseguente vendita all'asta nel solo 2018 di ben 250.000 immobili.

L'interessante articolo di Panorma fa capire molto bene, come di punto in bianco una persona può venire a trovarsi nei guai per diversi motivi. Perchè per esempio perde il lavoro o, come nel caso raccontato da Panorama, perchè un personaggio famoso come Corrado Guzzanti rimane vittima della disonestà del suo agente.
Se non arriva più lo stipendio a fine mese o per altre ragioni il reddito finisce, non si riesce ad andare avanti e, tanto meno, a pagare la rata del mutuo. E se salta il pagamento della banca, si entra in un vortice che ti travolge. Ci sarà un tempo di attesa della banca per capire se si tratta di un problema passeggero, ma se, dopo un certo numero di mesi di insoluti, il soggetto in questione non si fa vivo e non sistema l'esposizione e non riprende a pagare regolarmente il mutuo, la banca inizia il percorso recupero del credito.

La trafila purtroppo è nota.
Richiesta di rientro. Segnalazione a sofferenza. Recupero in via giudiziale vero e proprio.
Nel giro di poco tempo la casa finisce all'asta.
Questa purtroppo è la situazione in cui si trovano tanti italiani, milioni di italiani come documenta Panorama, che a sua volta cita i dati di Astasy una società specializzata nel monitoraggio delle procedure esecutive.
Cosa fare quando capitano queste disgrazie? Quale è il comportamento giusto da tenere?
Qualcuno potrà dirvi che conviene aspettare, non fare niente e attendere che la casa vada all'asta.
Intanto passano mesi, anche anni e tu in tutto questo tempo non paghi la banca e quindi stai dentro casa tua, senza dover sborsare un euro.
E' vero, non paghi, ma quale è il prezzo finale di questo comportamento passivo?
Sempre Panorama chiarisce che il risultato delle aste è disastroso!
Tu perdi la casa, rimani debitore della differenza e dunque ancora perseguibile, sei segnalato a vita come cattivo pagatore, senza poter più avere credito (nemmeno un contratto telefonico riuscirai più a fare).

E la banca da parte sua si soddisfa solo per una quota del proprio credito e dunque cercherà di recuperare in futuro la differenza.
Su 100.000 euro di valore della casa, alla banca ne arrivano neanche la metà. Il resto sono costi: avvocati, CTU, custodi giudiziari, ecc..
Dunque, le aste non sono un modo efficiente di gestire i debiti degli italiani.
L'articolo di Panorama è preciso e chiaro, fa una analisi puntuale e circostanziata del problema, ma non dice che ci sono anche le soluzioni.
Anzichè subire l'asta, si può affrontare il problema in modo propositivo: le procedure di sovraindebitamento previste dalla legge 3/2012 e il saldo e stralcio sono gli strumenti che i debitori hanno a disposizione per risolvere la loro situazione di insolvenza.

Domanda: se si decide di attivarsi, è meglio farlo con le procedure di sovraindebitamento o con il saldo e stralcio appunto? La risposta non è univoca. Ogni caso deve essere visto a sé.
Ma per riprendere l'esempio di prima in cui un lavoratore perde il lavoro e ha per ipotesi solo il debito con la banca, cosa conviene fare?
Il saldo e stralcio è la soluzione migliore.
In ogni caso, è la soluzione da cui partire. Si tratta di contattare la banca e avviare con lei una trattativa, che potrebbe anche chiudersi in modo positivo, con un accordo di saldo e stralcio, che va bene a tutti e due. Un accordo di reciproco interesse e convenienza per entrambi: il debitore versando la somma pattuita ottiene lo stralcio della differenza e il ripristino del propiro buon nome nel sistema creditizio; e la banca ottiene un ricavato maggiore, evitando il deprezzamento dell'immobile tipico dell'asta e anche gli ingenti costi della procedura esecutiva.
Quindi entrambi i protagonisti escono soddisfatti.
In questo caso, la procedura di sovraindebitamento, pur possibile, non è consigliabile, perchè ha tempi più lunghi, costi maggiori e l'incertezza di un giudizio in Tribunale. Fate dunque attenzione a chi vi propone di ricorrere subito e comunque alla legge 3/2012, senza proporvi la possibilità di un saldo e stralcio.
Quando il numero di creditori è basso e tanto più quando il creditore è unico come nell'esempio fatto, è del tutto conveniente cercare l'accordo in via stragiudiziale con il creditore, piuttosto che avventurarsi in una procedura giudiziale che come detto presenta criticità e costi maggiori. Quindi bene che ci sia legge 3/2012, ma non è il solo strumento utilizzabile per sistemare i debiti.
Quando è possibile farlo, conviene stare fuori dal Tribunale e trovare un accordo diretto con i creditori.
Anche dai debiti si può uscire e ritrovare il sorriso!




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