Prevenire è meglio che curare, ma ...
- Avv. Massimo Cruciat
- 8 mag 2020
- Tempo di lettura: 5 min

In questi giorni di “tranquillità” (il blocco sanitario aguzza l'ingegno ...), ho approfittato per aggiornare il sito internet.
L'ho fatto vedere a mio padre. Appena atterrato sulla home page ha subito ha accennato un sorriso?! Mi ha guardato e mi ha detto: “uscire dai debiti si può”, ma - ha aggiunto - “meglio non entrarci!”.
Effettivamente, è così. Come dargli torto?
La soluzione è, prima di tutto, non fare debiti e, comunque, non farne troppi, talmente tanti da non essere più in grado di farvi fronte.
In altri termini, debiti sì, ma fatti con coscienza, nei limiti delle possibilità di ciascuno.
Insomma, il tema suggerito dalla ironica intuizione paterna è quello della prevenzione, certamente la giusta via per evitare di finire sovraindebitati.
Iniziamo subito a dire, però, che non fare debiti è, di fatto, impossibile o, comunque, molto difficile.
Chi non ha in corso un mutuo o un finanziamento, per quanto piccolo?
La nostra società vive di credito al consumo, tutto ruota intorno ai consumi, che spesso diventano consumi sfrenati, eccessivi.
Il “modello” del consumo consente a chiunque di accedere a beni e servizi, che diversamente non saremmo in grado di acquistare.
Grande opportunità dunque, ma anche grande rischio!
E, purtroppo, i dati lo confermano.
Quello dei finanziamenti per automobili, elettrodomestici, viaggi, ecc., è un mondo fatto di tanti casi di persone che si sono fatte prendere la mano.
La spinta al consumo ci condiziona.
Tutti i giorni nei negozi, sui giornali, alla televisione siamo invogliati ad acquistare a rate.
E' il sistema nel suo complesso che cerca di catturare in tutti i modi il cliente, stimolandolo a comprare e a farlo indebitandosi per ogni cosa, anche per un semplice telefonino o una bicicletta.
Se i produttori escogitano campagne pubblicitarie mirabolanti per invogliarti ad acquistare, le banche e le finanziarie sono anch'esse lì pronte a erogare rapidamente la somma che ti serve, spesso senza analizzare con scrupolo le tue effettive possibilità di restituzione (il cd. merito creditizio).
Piccole rate mensili e a noi tutto sembra possibile!
Ma, poi, i conti non tornano. E tante persone cadono in una spirale da cui non sono in grado di uscire.
Quale è la ragione? Solo il sistema? Solo chi vende e finanzia? Solo le leggi che permettono troppo ai produttori e tutelano poco i consumatori?
Per quanto immersi nella società del consumo, possiamo fare qualcosa anche noi?
Certo che possiamo, dobbiamo farlo!
Chi si indebita eccessivamente, dobbiamo riconoscerlo, è chi non ha prestato la giusta attenzione alle proprie tasche.
Chi non ha fatto bene i conti!
Ecco allora il punto: tenere sotto controllo i flussi finanziari, monitorando il rapporto rata / reddito.
Questo è il parametro che ci consente di valutare se stiamo andando oltre le nostre possibilità.
Il tema della prevenzione, di come in concreto porla in essere, è molto ampio e dovrebbe coinvolgere non solo il singolo, ma la società, le istituzioni e, soprattutto, la scuola.
Il punto centrale in tema di prevenzione è, certamente, l'educazione finanziaria.
La cura e la cultura del risparmio è uno strumento fondamentale, che dovrebbe essere al centro dell'attenzione da parte della politica per l'adozione di regole e modelli adatti a promuovere comportamenti responsabili da parte delle persone.
Tanto si è fatto, ma molto è ancora da fare.
E forse l'attuale contingenza può aiutare.
Paradossalmente potrebbe esserci un lato positivo nella pandemia che ci ha colpito.
Intendo dire che la crisi economica causata dal Coronavirus potrebbe essere l'occasione per rivedere certe abitudini, certi eccessi.
Quando c'è scarsità di risorse, si tende a focalizzare l'attenzione su quello che serve veramente e non a spendere alla carlona!
Ma, torno a dire, da soli non è facile, anzi è molto difficile correggersi, adottare comportamenti virtuosi.
Oltre a una adeguata educazione finanziaria, un valido supporto potrebbe venire dalla tecnologia: una app che ci tenga monitorato il flusso delle nostre entrate e ci avverta quando le uscite stanno per diventare troppo alte.
Esistono già diverse applicazioni che consentono di tenere sotto controllo i nostri risparmi. Usiamole per essere più consapevoli nella gestione dei debiti.
Dunque, prevenzione sì, per evitare di finire sovraindebitati.
Ma oggi, in piena crisi economica da Coronavirus, ha veramente senso parlare di prevenzione? Per quanto il tema sia sempre stimolante, rischia di essere, almeno oggi in tempo di crisi, poco attuale, se non addirittura fuori moda, inutile.
Oggi le persone e le piccole imprese, le microaziende che sono il vero tessuto economico del Paese, sono già sovraindebitate! O lo stanno per diventare.
Siamo appena entrati in fase 2 e proprio ora gli effetti del contagio economico si manifesteranno con più evidenza.
Se prima della crisi le persone e le imprese sovraindebitate erano già un numero enorme (le stime parlavano di oltre 2 milioni di famiglie sovraindebitate nel 2018), ora con il Covid 19 la situazione è destinata purtroppo a peggiorare, e di molto.
Perchè entreranno in crisi anche persone e imprese che fino a 3 mesi fa non avevano problemi. E a maggior ragione chi era già in affanno prima della crisi, con il Coronavirus vedrà la sua situazione aggravarsi ulteriormente.
Uno scenario drammatico, in cui la prevenzione rischia di non avere un ruolo, perchè oggi si tratta di curare i malati, più che di immunizzare i sani.
La crisi per l'impatto devastante e generalizzato che ha avuto non sta risparmiando nessuno e tutti, cittadini e piccole e grandi aziende, sono in gravi difficoltà.
Se questo è il panorama che abbiamo purtroppo davanti, bene farebbero le istituzioni, a tutti i livelli, a divulgare quanto più la conoscenza della legge 3/2012, lo strumento che più di ogni altro consente oggi di risolvere i problemi di sovraindebitamento che affliggono privati, famiglie e piccole imprese. Strumento in vigore dal 2012, ma troppo poco conosciuto e applicato prima di tutto per difetto di conoscenza (i motivi sono anche altri e ne parleremo in un prossimo post).
Bene, poi, farebbe il Governo a far entrare in vigore il Codice della crisi, nella parte che tratta del sovraindebitamento, già ad agosto 2020, evitando il rinvio a settembre 2021.
Il Codice della crisi introduce, infatti, novità importanti che vanno nella direzione di agevolare il percorso verso la ambita meta della esdebitazione (taglio dei debiti che non si è più in grado di pagare). Abbassando, per esempio, la soglia della meritevolezza e aprendo così a un più massiccio ricorso a questo importante rimedio.
Esdebitare chi non ce la fa più è un aiuto per il singolo per dargli un futuro, ma è anche un aiuto per la collettività. Tutto il sistema economico trae beneficio da una cura che riporta persone e imprese a credere nel domani.
E allora prevenzione sì, ma per ora, più di tutto cura e sostegno ai tanti, privati cittadini e piccoli imprenditori, ai quali il virus ha tolto lavoro e reddito e rischia di portare via anche la casa.
Quindi, caro papà, per adesso la mia home page rimane così, focalizzata sulla legge 3/2012, perchè questo oggi è il rimedio necessario per uscire dai debiti.



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