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Se debitore e creditori si mettono d'accordo...il sovraindebitamento è sconfitto

  • Immagine del redattore: Avv. Massimo Cruciat
    Avv. Massimo Cruciat
  • 28 ott 2019
  • Tempo di lettura: 3 min

Il sovraindebitamento è la condizione di chi ha un carico di debiti che non riesce più a gestire.

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Un problema molto grave e diffuso, ma che può essere risolto grazie alla legge 3/2012, che dà questa possibilità al debitore sovraindebitato (e ai suoi creditori).

La legge 3/2012 - non mi stancherò mai di ripeterlo - non è il solo strumento utilizzabile per sistemare i debiti. Anche gli accordi stragiudiziali posso portare al medesimo risultato. E quando è possibile farlo, stando fuori dal Tribunale, è certamente preferibile.

Quindi attenzione!

Dubita di chi ti dice che per uscire dal sovraindebitamento c'è solo la legge 3/2012.

La legge 3/2012 è certamente una grande opportunità.

Quale è il risultato che consente di ottenere?

Si tratta di un percorso che, se arriva alla fine in modo favorevole, ti consente di liberati dai debiti che non riesci a pagare.

La parola magica è esdebitazione.

Qui però non si deve fare confusione e illudersi, magari a fronte di informazioni imprecise.

La legge 3/2012 non regala nulla!

Non è la via comoda per i furbetti per non pagare i debiti.

Infatti, secondo il codice civile i debiti vanno pagati e, se uno non li paga, subisce il recupero da parte del creditore, che può agire su tutto il patrimonio del debitore per ottenere la giusta soddisfazione del proprio credito.

Ma allora quando si può non pagare?

La legge 3/2012 offre l'esdebitazione al debitore sovraindebitato: questo del sovraindebitamento è il presupposto fondamentale in presenza del quale soltanto si può non pagare, proprio perchè non si è in grado di farlo.

Con un esempio sarà più chiaro.

Se io non pago le rate del mutuo, la banca mette la casa all'asta per recuperare il suo credito.

Ma se il mancato pagamento dipende, per esempio, dal fatto che ho perso il lavoro e dunque non ho più il mio reddito e per questo motivo non sono in grado di pagare le rate, allora sono giustificato e la legge 3/2012 mi aiuta: anche se la casa non vale più come una volta e perciò viene venduta a un prezzo minore del debito della banca e, dunque, con il ricavato della vendita non riesco a saldare tutto il debito della banca, la legge mi consente di versare alla banca il netto ricavo della vendita e mi elimina la parte residua del debito non pagato (stralcio).

In numeri: se il debito con la banca è di 100.000 e la casa va all'asta a 70.000, con la legge 3/2012 ho uno sconto di 30.000.

Sarò libero, senza più debiti anche se non li ho pagati tutti!

Questo è un risultato importantissimo.

In questo modo le persone in difficoltà hanno una prospettiva di ripartenza, una seconda chance, e grazie appunto alla legge 3/2012 possono ritrovare il sorriso.


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Un grande risultato di civiltà che ridà dignità alle persone e allo stesso tempo una operazione che per lo Stato è di buon senso economico: se torni libero, puoi trovare lavoro, rientri nel mercato e paghi di nuovo anche le tasse e, dunque, anche la collettività ha un tornaconto.

In due parole, vincono tutti.

Il debitore si esdebita, evitando di pagare il di più. I creditori hanno quanto ragionevolmente possono ottenere dal debitore. E lo stato fa la sua parte e ne beneficia indirettamente anche la collettività.

Dunque, la legge 3/2012 è una grande occasione di riscatto sociale per il debitore sovraindebitato e per il sistema nel suo complesso.


La legge 3/2012 funziona bene se si comprendere che le procedure sono destinate non solo al debitore, ma anche ai creditori. Entrambe le parti hanno uno strumento in più per sistemare i loro rapporti in modo ragionevole: anziché scappare dalle proprie responsabilità e tentare di sfuggire all'aggressione da parte dei creditori, il debitore può ora, al contrario, attivarsi nei confronti dei creditori, facendo una proposta nei loro confronti, e i creditori, anziché voler incassare il 100% + spese + interessi da chi non può pagare tutto, possono vedere riconosciute le loro ragioni in relazione alle effettive possibilità del debitore e spesso in tempi più brevi di quelli dell'esecuzione individuale.

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La legge 3/2012 è, dunque, uno strumento molto utile a debitore e creditori: solo l'accordo tra le parti può favorire la composizione della crisi nel modo migliore per entrambi.

Debitore e creditori non sono parti contrapposte in conflitto, ma alleate nella sistemazione negoziale di un problema che riguarda entrambi.

Questa lettura è la sola possibile per favorire il successo della legge, la sua migliore applicazione e diffusione.

 
 
 

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