Separazione con debito
- Avv. Massimo Cruciat
- 22 nov 2018
- Tempo di lettura: 3 min
Hai dovuto purtroppo separarti da tuo marito / da tua moglie e per questo motivo ti trovi in gravi difficoltà economiche? I costi della vita da “single” sono alti e, se prima venivano affrontati in due, ora sono un vero problema?

La domanda è se ci sono rimedi utili per questo tipo di situazioni.
La risposta è – o, meglio, può essere – la legge 3/2012 sul sovraindebitamento.
E' poco conosciuta e poco consigliata, ma può essere un aiuto molto importante.
La legge 3/2012 è un rimedio utile, ma da valutare caso per caso.
Chi ha un solo debito (per esempio, con la banca perchè non paga il mutuo), potrebbe cercare di accordarsi direttamente con l'unico creditore (nel nostro esempio, la banca): un accordo stragiudiziale potrebbe essere una soluzione più veloce e meno costosa.
Ma attenzione.
Mentre negli accordi stragiudiziali con uno o più creditori, tutti devono essere d'accordo, con la procedura di sovraindebitamento la volontà dei creditori è trattata in modo diverso: nel piano del consumatore non è necessario il consenso dei creditori e nella procedura di accordo con i creditori, l'accordo passa con la maggioranza del 60%.
Dunque, occorre valutare bene quale percorso intraprendere.
Se poi si decide di utilizzare la legge 3/2012, anche in questo caso occorre fare attenzione perchè non è esattamente una passeggiata.
Ci sono tanti aspetti da considerare, sia giuridici, sia pratici.
Innanzitutto, i COSTI.
Se una persona è in difficoltà perchè si è appena separata, potrebbe non essere in grado di affrontare ingenti spese di assistenza per l'avvio di una procedura.
Allora voglio dare un consiglio.
Nella fase iniziale della procedura di sovraindebitamento non è necessaria l'assistenza di legali, commercialisti, ecc..
Per chi è residente nella provincia di Treviso, c'è, infatti, la possibilità di rivolgersi direttamente all'Organismo di Composizione della Crisi di Villorba (TV) http://www.comune.villorba.tv.it/homepage/archivio/occ.aspx e chiedere la nomina di un gestore della crisi, evitando i costi di assistenza professionale, almeno in questa prima fase di avvio della procedura.
Con il gestore che sarà nominato, potrai poi analizzare la tua situazione e, solo in caso positivo, ti rivolgerai a un legale per l'assistenza nella presentazione della domanda vera e propria di sovraindebitamento in Tribunale (per vedere come funziona la procedura puoi andare sul mio sito https://www.cruciat.com/presupposti).
Un secondo consiglio è questo.
Anche nella seconda fase della procedura i costi possono essere molto ridotti.
Infatti, è possibile inserire il compenso del legale come credito in “prededuzione”: è una parola difficile, che però sta a significare una soluzione molto semplice e vantaggiosa ossia che il compenso verrà pagato al termine della procedura, nella fase finale di esecuzione del piano: se e quando ci sarà la vendita del patrimonio o comunque la liquidità prevista dal piano, solo allora verrà pagato anche questo costo, senza dunque che il compenso debba pesare sul debitore nella fase iniziale della procedura.
Oltre ai costi, altre difficoltà pratiche che si possono incontrare nelle procedure di sovraindebitamento riguardano i DOCUMENTI necessari per ricostruire la situazione debitoria e patrimoniale del debitore. Per questa parte di istruttoria occorre TEMPO da dedicare e anche talvolta SPESE da affrontare e, allora, poter usufruire di banche dati da consultare in remoto e magari senza spese o con spese ridotte e di autocertificazioni è un aspetto da non sottovalutare.
Avvalersi della legge 3/2012 non è semplice anche per la ragione che la legge è relativamente nuova e, dunque, non c'è uno storico, consolidato e uniforme, di interpretazioni: anzi, si assiste spesso a INTERPRETAZIONI DIVERSE, anche molto diverse, da Tribunale a Tribunale e, addirittura, da Giudice a Giudice! E questo di certo non agevola il lavoro di chi deve assistere il debitore nella redazione del piano da presentare ai creditori.
Per non parlare del fatto che anche i CREDITORI sono una componente importante della procedura, protagonisti come il debitore di un percorso che tanto meglio funziona quanto più loro sono persuasi che la proposta del debitore è una buona soluzione per tutti. Fondamentale è la corretta valutazione dei beni, del reddito e delle spese del debitore: se il piano del debitore è basato su questi presupposti, i creditori saranno ben disposti a non opporsi al piano e, anzi, saranno i più interessati alla sua omologa.
La legge 3/2012 è insomma una grande opportunità, ma occorre capire che è un PERCORSO, non un automatismo: una strada con tanti momenti critici, da valutare in modo professionale e trasparente, senza l'illusione del risultato facile e sicuro.
Dunque, per rispondere alla domanda iniziale, se ti sei separato o separata e questa situaz
ione, già negativa in sè, ha creato anche problemi finanziari, la strada per uscire dalle difficoltà c'è e può essere anche – ma non solo – la legge 3/2012.
Ti auguro di ritrovare quanto prima la serenità finanziaria!



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